Esangue

esängue (ant. essàngue) agg. [dal lat. exsanguis,
comp. di ex- e sanguis «sangue»]. – Senza sangue,
detto di chi ne ha perduto molto per grave ferita o
per malattia: giaceva e. nel letto; per estens., pallido,
smorto: aveva il volto e.; privo di vita: cadde e.;
plachi il tiranno essangue Lo spirto mio co’l suo
maligno sangue (T. Tasso). Fig., letter., senza forza e
calore, riferito a scritto, stile e sim.: sogliono i
componimenti delle donne esser per lo più e. e
snervati (Filicaia).

I Vespri Siciliani – Francesco Havez
Olio su Tela – 1846- GNAM – Roma